A volte prendo le cose sotto gamba e tendo a minimizzare le situazioni. Da un lato questo atteggiamento mi ha aiutata in molte situazioni, ma dall'altro, diciamocelo, se io sono qui a scrivere e tu sei qui a leggere, vuol dire che forse, almeno per il primo cammino, due nozioni bisognerebbe averle.
Se ancora sei alle prime ricerche e non hai molte informazioni su questo modo lento di viaggiare, su che cosa sia un cammino o sul perché si consigli di farne almeno uno in solitaria, ti consiglio di leggere anche il breve articolo dedicato "La base del cammino" (on-line dall'ultima settimana di Agosto!). Se in merito ad uno o più articoli vorrai dei chiarimenti, ti invito a scrivermi usando l'area dedicata ai commenti, a fine di ogni pagina.
Ma prima di iniziare... Chi sono io per parlarti di cammini? A Giugno 2022 ho fatto il mio primo Cammino. Qualche mese prima ero stata ospite di Visit Brescia, e la guida affiancataci per l'intero soggiorno, ci aveva accennato di questo cammino in Val Camonica, il Cammino di Carlo Magno.
Di quest'esperienza personale così ricca e gratificante te ne parlerò meglio sul canale YouTube, in cui ti invito ad iscriverterti per non perderti i prossimi video di viaggio (cammino compreso!). Intanto, puoi trovare già diverse foto dando una sbirciata alla guida Instagram dedicata.
In seguito alla mia esperienza personale, quindi, oggi condividerò con te gli essenziali su come allenarsi per prepararsi al primo cammino.
L'ALLENAMENTO PRIMA DI UN CAMMINO
Intraprendere un cammino è scegliere di svolgere un'attività motoria di variabile intensità, per un tempo prolungato nell'arco di una giornata, per più giorni.
Una corrente di pensiero afferma che non ci sia bisogno di far esercizio prima, che se sarai stanco potrai riposare all'occorrenza e riprendere una volta in forze.
La filosofia che condivido io, invece, oltre a ricordarti che il tuo corpo starà affrontando un'attività sportiva a tutti gli effetti, ti invita anche a goderti il viaggio. Arrivare in ostello alla sera senza forze per fare null'altro, svegliarsi al mattino senza la minima voglia di ripartire, avanzando tutto il giorno con il solo pensiero fisso della prossima tappa pur di finire, non è salutare e tanto meno consigliato. Ecco perché oggi vediamo insieme i semplici trucchi per evitare di fare questa fine!
PREPARARSI AL PRIMO CAMMINO: IL CORPO.
Quanto sarà lungo il tuo cammino? Quanto saranno serrate le tappe? Quanti chilometri hai intenzione di percorrere al giorno? E il dislivello? E il meteo? La tua preparazione fisica attuale è buona?
Il Cammino che ho fatto io prevedeva una media di 20km al giorno, con dislivello sempre maggiore. Le ultime due tappe in Val Camonica sono state un continuo salire fino a sopra i 2000 metri, per poi scendere, e di nuovo salire e di nuovo scendere. Vivo al mare. Capirai che andare a camminare un'oretta al giorno prima dell'aperitivo, probabilmente sarebbe stato del tutto inutile! Da dove partire, quindi? 1. Cerchiamo di comprendere cosa stiamo per affrontare, per quanto possibile, e muoverci di conseguenza. Se starò in cammino solamente tre giorni, potrò iniziare ad allenarmi un paio di settimane prima, mentre, se starò via anche una settimana, so che un mese di esercizio sarà più proficuo. Se sono già abituato a camminare spesso, so che mi risulterà più familiare, mentre se sono una persona molto sedentaria, so che dovrò impegnarmi maggiormente, soprattutto all'inizio.
2. Il territorio sarà similare a quello in cui mi sto preparando?
Se il mio cammino si svolgerà in piano, e il mio luogo di allenamento ha dei percorsi analoghi, mi sarà sufficiente allenarmi con regolarità tutti i giorni. Se il mio sentiero si snoderà in piano, e il mio suolo di esercizio ha dei percorsi più difficoltosi, so che affronterò l'attività al meglio, ma che è sicuramente previdente continuare a prepararmi.
Se il mio cammino prevede diverse pendenze e io vivo in una zona marittima o di pianura, cercherò di fare camminate di giorno in giorno più lunghe e a passo serrato. Con il tempo proverò a migliorare le tempistiche aumentando la velocità, così da tenere il corpo sotto sforzo, potenziando il fiato e aumentando la resistenza.
3. Inizia a corpo libero, prendi confidenza con la routine della passeggiata quotidiana. Poi esci indossando anche lo zaino che porterai con te per il cammino, per permettere al tuo corpo di prendere familiarità con le forme dell'oggetto e con la presenza costante di un peso sulle spalle (vedrai che strana sensazione ogni volta che non lo indosserai! Sentirai la mancanza di una parte di te).
4. Lo stesso concetto è da applicare alle scarpe. Spesso le persone si allenano per settimane con tennis o calzature leggere, poi si trovano sul sentiero con i piedi doloranti per gli scarponcini. Inizia prendendo il ritmo con una scarpa da ginnastica, poi sostituiscila con quella che effettivamente ti accompagnerà nel viaggio.
Ovviamente è impossibile dire quali siano la durata di allenamento o le distanze adatte al caso tuo, perché solo tu puoi saperlo. Ogni cammino prevede una diversa preparazione e solo tu sai quanto tempo e sforzo devi richiedere al tuo corpo. Come? Provando!
Alcuni consigli ti sembreranno esagerati, per altri avrai pensato "beh, tutto qui?". Prepararsi ad un cammino è semplice, richiede solamente costanza e disponibilità ad ascoltare il proprio corpo. Questi pochi suggerimenti, tuttavia, sono alcuni di quelli che fanno la differenza tra chi racconterà di un viaggio esperienziale e chi si lamenterà di un percorso lastricato di sfide e sfortune.
Personalmente, mi alzavo tutte le mattine con la voglia di mettermi in cammino, le mie gambe non erano particolarmente stanche né a inizio né a fine giornata e i consigli che condivido con te qui sul blog sono proprio quelli che mi hanno permesso di godermi la mia avventura. Ma, come già detto, lo vedrai meglio sul canale YouTube.
PREPARARSI AL PRIMO CAMMINO: LA MENTE.
Non ho messo questo elemento per ultimo come meno importante, ma come regalo per te che sei arrivato fino a qui.
La tua testa sarà sempre a capo di ogni giornata. Sarà la tua mente a darti la forza di andare avanti, a farti sentire più leggere o pesanti le gambe, a farti avere più fame del solito o meno pazienza per l'arrivo alla tappa successiva. Sii comprensivo con te stesso.
1. Organizza le tappe di modo da non esser troppo tirato con i tempi: non devi dimostrare nulla a nessuno, ricorda che un cammino lo si fa per sè stessi. Spesso sento persone dire che hanno dovuto "perdere" giorni interi o che sono state costrette a saltare tappe per esser sicuri di prendere in tempo il volo di rientro già prenotato. Certo, se lo scopo del tuo viaggio è fare per forza un certo numero di tappe in un minimo di giorni, allora è comprensivo. Ma se il tuo scopo è quello di fare un cammino, di ritargliarti del tempo per ascoltarti e di scoprire in un nuovo Paese attraverso lo slow tourism, allora non incastrare per forza più del necessario.
Non possiamo prevedere che cosa succederà lungo un cammino, nel bello o nel brutto che sia. Non appesantirti di stress solo per poter dire sui social "ho fatto il cammino XXX in 20 giorni". Non è questo che ti renderà un miglior viaggiatore, e nemmeno lo farà con chi ti segue.
2. Ascoltati. Poniamo il caso che hai fatto una pausa appena un'ora prima, ma le tue gambe non ne hanno di andare avanti ancora, ti senti stanco, affamato, demotivato. Valuta di cosa hai davvero bisogno e agisci di conseguenza. Non pensare a cosa fanno gli altri, ognuno ha il suo passo, nella vita come nel sentiero. Magari potresti decidere di superare la metà del percorso e poi fare una pausa unica più lunga, oppurre iniziare a fare molti più stop anche se brevi. Ma non colpevolizzarti o trascinarti nel malumore. Ricorda che è IL TUO viaggio e che solo TU ne sei padrone. Dagli la direzione che vuoi, con i tempi che vuoi e sii felice di quello che hai creato.
3. Ricordati sempre che è un regalo a te stesso, non una spedizione. Tutti i sentimenti sono bellissimi e vanno accettati e accolti quando si presentano. Una volta sfogati però, lasciali andare e non permettere loro di scurirti la giornata e occluderti la possibilità di conoscere altri viaggiatori. Chiediti "perché sto così'?" e pensa se vale davvero la pena di sacrificare l'esperienza che hai occasione di vivere, a causa di quel momento negativo. Ricorda che come la vita è solo una, ogni giorno lo è e a maggior ragione ogni esperienza. Fai della mente la tua forza, non la tua debolezza.
Per preparasi al meglio ad un cammino, tuttavia, mi sento di darti ancora qualche consiglio. Ottimizzare lo zaino per un cammino è fondamentale e incide fortemente su ogni giornata. Come preparare lo zaino, quindi?
Se l'articolo ti è piaciuto lascia un cuoricino qui sotto, così saprò che il mio lavoro è stato apprezzato. Ricordati che se hai una domanda puoi scriverla nella sezione dedicata ai commenti, e che viaggiando insieme hai occasione di espormi i tuoi dubbi di persona.
E intanto...Buon cammino!
Giada, World travel to be more.
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