Ebbene sì cari lettori, vi porto dietro alle quinte di molti dei miei viaggi e condivido con voi uno dei retroscena più classici, per quanto diffuso, per quanto celato. Nonostante io sia abituata a spostarmi in lungo e in largo, l'ironia vuole che la mia onnipresente compagna di avventure sia sempre lei, la nausea da viaggio. Tra tutti i mezzi di trasporto, ad un genere nello specifico sono particolarmente sensibile. Tra sport e passione, ad ogni vacanza mi ritrovo imbarcata da qualche parte, motonave, barca a vela, catamarano o altro che sia e il problema è sempre lo stesso: appena questo si ferma, la nausea mi abbraccia e non mi molla più per tutto il giorno.
NAUSEA
1. Distinzione tra nausea e cinetosi
2. Come prevenire ed attanuare
- barca - aereo - bus 3. Rimedi naturali e non: c'è speranza! 4. Post sbornia o post nausea? Datevi tempo.
1. Che cos'è la CINETOSI?
"Soffro il mal di mare" ,"Sono troppo sensibile alla macchina, ho il mal d'auto" , "Che disagio l'aereo, io soffro il mal d'aria!"... se vi è capitato di utilizzare una di queste frasi il vostro malessere ha un nome specifico ed è cinetosi o chinetosi (in gergo medico chiamata anche naupatia).
La cinetosi si manifesta principalmente quando viaggiamo ed è causata da movimenti del corpo irregolari e ripetuti. La nostra percezione della situazione, i nostri occhi e le nostre orecchie mandano segnali differenti ed in contrasto tra loro al nostro apparato neurologico, mandandolo in "tilt". Il malessere generale che ne segue presenta diversi fattori, tra i più diffusi: nausea, vertigini, vomito, pallore, sudorazione, salivazione intensa, mal di testa, sonnolenza, debolezza fisica, senso di svenimento.
Questo senso di mancanza di equilibrio può capitare su qualsiasi mezzo e a chiunque, tuttavia alcune persone sono più portate rispetto ad altre, ad esempio: bambini, donne in gravidanza, persone debilitate e solite a frequenti e forti mal di testa. O ancora, se in passato abbiamo già avuto un'esperienza similare, saremo più soggetti a soffrirne anche in futuro. Questo perché il nostro cervello è una stupefacente scheda di memoria e, avendo registrato il trauma subito, ricollegherà ogni volta la stessa scena. Ecco il mio esempio personale. Fine Agosto 2014, Sri Lanka. Uscimmo di primissima mattina in barca, sperando di avvistare le balene. Il mare era molto agitato ma, non avendo mai sofferto il mare prima, non presi alcun farmaco a scopo preventivo e, anzi, feci una colazione consistente, felice all'idea di poter vedere da vicino i cetacei. Fu così che, a neanche un'ora di navigazione, ci trovammo quasi tutti a stringere il proprio sacchettino colorato tra le mani, non sapendo più da che parte guardare. Tutti gli imbarcati stettero male e all'unanimità si decise di abbandonare la spedizione e rientrare in porto. Con il senno di poi, da quella mattinata imparai più cose: 1. Alcune degli alimenti e delle bevande che personalmente non devo ingerire prima di un viaggio; 2. Se ti dicono che c'è mare grosso e hai 5 ore di navigazione, tu qualcosa nel dubbio prendilo, che prevenire è mooolto meglio che curare! 3. Quando sai che ci sono le onde, sai che vedrai MAI le balene, quindi fatti un favore in partenza e cambia programma. MA, SOPRATTUTTO, ormai il mio cervello aveva metabolizzato e memorizzato questo trauma fisico e da quella volta collega ogni movimento e disequilibrio in barca a quella situazione, rendendomici più sensibile. Il luogo stesso in cui ci troviamo può esser complice di questo disagio se, ad esempio, il locale in cui stiamo viaggiando è particolarmente rumoroso, affollato, con poco ricircolo d'aria, caloroso e via dicendo...
2.PREVENIRE: è davvero possibile?
Come ogni tipo di malessere, anche questo può essere prevenuto nei casi di minor gravità. Ogni mezzo di trasporto, infatti, cela qualche "segretuccio" ed oggi spero che le accortezze raccolte negli anni potranno esser di aiuto anche a voi. Come avete già letto il principale fattore scatenante è la perdita di equilibrio. Quello che andremo a cercare in ogni mezzo di trasporto sarà quindi un punto stabile, che aiuti il nostro corpo a subire meno movimenti contraddittori, evitando di mandare in "tilt" il nostro cervello.
IN BARCA: cercate sempre di stare al centro dell'imbarcazione e preferibilmente a poppa, così che gli ondeggiamenti siano attenuati il più possibile. Mantenete il corpo compatto e in posizione stabile, appoggiate la schiena e la testa dove e quanto potete ed evitate movimenti bruschi. Inutile dire che il fattore scatenante in questo specifico caso sia il movimento dell'acqua in totale disaccordo con la fermezza della barca. Dirigete il vostro sguardo oltre a tutto, tenetelo alto per distrarvi dal movimento sottostante e concentratevi su un punto fisso a terra, respirando lentamente. Se vi trovate in mare aperto, l'unica soluzione è concentrare lo sguardo sulla linea dell'orizzonte, inspirate dal naso ed espirate lentamente dalla bocca e cercate di distrarre la mente con pensieri felici e sereni di cose che potrete vedere e fare una volta tornati in porto, facendo attenzione ad evitare di pensare al cibo. (Lo so, più facile a dirsi che a farsi!)
Doveste sentirvi mancare l'aria, accaldati o "stretti", dirigetevi sulla prua dell'imbarcazione e prendete una bella boccata, e quando vi sentirete meglio tornate al vostro posto stabile a poppa. Se c'è mare mosso la parte anteriore dell'imbarcazione è quella che più abbraccia ogni singola onda, è sicuramente uno scenario bellissimo per tutti tranne che per il vostro stomaco!
IN AEREO: il mal d'aereo è sempre più difficile da prevenire senza assumere niente, personalmente parlando, soprattutto nei voli che superano le 8-9 ore di viaggio. Questo perché non avrete mai possibilità di aprire un attimo il finestrino o di andare a farvi un giro per una boccata di aria fresca. Cercate sempre di sedervi vicino alle ali o, al contrario della barca, nella parte anteriore del veicolo. Personalmente consiglio un posto vicino al finestrino, piuttosto che lungo il corridoio, per poter evitare quel senso di soffocamento, calore eccessivo e continuo disturbo uditivo dato dal passaggio di altri viaggiatori e del personale. Non da meno, potrete ripetervi "oh mamma siamo arrivati, ok ce l'ho fatta anche sta volta" non appena scorgerete terra! Il mio consiglio spassionato se non amate i voli e avete già provato a farveli amici è solo uno: DORMITEVELI. Arrivate stanchi in aeroporto, prendete un farmaco per il viaggio (quasi tutti vi daranno sonnolenza e vi concilieranno il sonno), mettetevi su un film che vi coinvolga e che vi distragga o, al contrario, che vi annoi al punto da farvi addormentare, ascoltate della musica rilassante e copritevi con il giubbotto, la sciarpa o la copertina se in dotazione per ricreare la situazione perfetta per addormentarvi. Io credo in voi!
IN TRENO, IN BUS, IN MACCHINA: i principi cardine per tutti e tre i mezzi sono sempre gli stessi. Se sapete di esser debilitati per una qualche ragione e di poter soffrire di chinetosi, NON guardate verso il basso. Nello specifico: non leggete un libro tenendolo sulle ginocchia, non assumete posizioni strane mentre scorrete le home dei vari social tenendo il telefono a mezzo palmo dal vostro sguardo, non iniziate a guardare tutte le scarpe di chi vi sta intorno, etc etc... la regola è sempre la stessa: sguardo alto e fissate un oggetto stabile. Alcuni preferiscono distrarsi guardando fuori dal finestrino (attenzione anche lì, non seguite con lo sguardo ogni albero che passa o finirete per star male a 5 minuti dalla partenza), altri apprezzano la vicinanza al mondo esterno, ma tenendo gli occhi puntati su una delle borse nel portabagagli superiore 7 metri più avanti rispetto a dove sono seduti. Va bene tutto, purché teniate la testa alta e la vostra attenzione sia rivolta ad un oggetto stabile e fermo, ad un minimo di distanza da voi. In macchina e in bus cercate sempre di sedere davanti e vicino al finestrino. Se iniziate ad avere un po' di smania, siete accaldati, avete la sudarella e faticate a stare fermi, chiedete di fare una breve sosta per prendere una boccata d'aria, prima che si manifestino tutti gli altri sintomi e vi roviniate la giornata intera. (Prevenire è meglio che ****tare, recita un antico proverbio.) Sul pullman non vi sarà permesso per ovvie ragioni, ma in macchina sì: se non avete voglia di dover affrontare queste situazioni, il posto migliore da occupare è... quello del guidatore! Il vostro cervello sarà attento alla guida ed impegnato sulla strada, così facendo vi terrete "distratti" da qualsiasi malessere fisico per il tutto il tempo della tratta. Se stai leggendo questo articolo e mi conosci di persona... hai appena scoperto perché mi offro sempre di fare la macchina e di guidare anche per lunghi viaggi! Ops!
FATTORE CIBO.
Se già sapete di esser sensibili ai mezzi di trasporto, vi consiglio vivamente di porvi la seguente domanda prima di salire a bordo. SE: - siete prossimi ad un imbarco che sapete durerà solamente un paio d'ore;
- state raggiungendo il gate per il lungo volo che vi aspetta, su cui, tuttavia, sapete che vi verranno serviti colazione a pranzo;
- vi attendono 5 ore di macchina, ma è già prevista la sosta "bagno" in autogrill;
...la domanda che vi faccio è: è davvero necessario abbuffarsi o bere tanto prima di intraprendere il viaggio? Qualsiasi sia la vostra risposta ecco alcuni consigli alimentari! NB Questi suggerimenti sono totalmente personali, poiché provati sulla mia stessa pelle. Nonostante abbia notato diverse situazioni similari alla mia, non è detto che ciò che da fastidio a me, lo dia in egual maniera anche a voi. Prima di un viaggio non ingerite cibi pesanti, ricchi di salse, condimenti, etc.. Evitate cibi acidi o che digerite in molto tempo. Bevete poco, evitate succhi, latte o qualsiasi bevanda acida che possa rallentare il metabolismo. Esempio pratico di una possibile situazione: dovete salire su un mezzo di prima mattina, la colazione A prevede un fantastico menù goloso con cappuccino, brioche farcita e spremuta ricca di vitamina C, la B, decisamente più triste e sobria, prevede un bicchiere d'acqua con un paio di fette biscottate. Voi quale scegliereste? Durante il viaggio, tenete a portata uno snack dolce o salato SEMPLICE, che non sia ricco di cioccolata, frutta, zuccheri o decorazioni varie, ma che funga solamente da diversivo per il vostro cervello. Date morsi piccoli, masticate lentamente, cercate di distrarvi fissando sempre un punto lontano e stabile.
3. Quindi so già che starò poco bene, CHE FACCIO?
Ad oggi possiamo ritenerci davvero fortunati, la scienza ha fatto passi da giganti e noi possiamo toccare con mano il frutto di anni ed anni di esperimenti. Negli anni '90, ad esempio, si ricorreva spesso all'utilizzo di un cerotto posto dietro all'orecchio, attualmente difficile da trovare e sostituito da prodotti più immediati e con meno effetti collaterali. Poi si è passati al braccialetto, un vero e proprio accessorio da indossare al polso che aiutasse il nostro corpo a bilanciare i movimenti e la nostra mente nella percezione dell'equilibrio. Tuttavia, negli ultimi anni, è stato scoperto un ulteriore rimedio... quello naturale.
Come per la nausea da gravidanza, anche quella da viaggio può esser limitata con una bella dose di zenzero. Sbizzarritevi con i metodi di assunzione: masticando un pezzetto di radice fresca, mescolando mezzo cucchiaino di polvere in un bicchiere d'acqua, facendo delle caramelline da tenere in bocca e con cui distrarvi subito a inizio viaggio, comprando pacchettini di pastigline da masticare o da far sciogliere.
Comunque, se al naturale preferite un medicinale per andar sul sicuro, vi basterà recarvi in farmacia e richiedere un prodotto per la nausea da viaggio. Potete ottenerlo senza alcun tipo di prescrizione medica, attenzione però, non eccedete mai con le dosi e seguite le indicazioni riportate sul foglietto illustrativo. Se sapete già di avere allergie o di essere sensibili ad alcune sostanze, fatelo subito notare a chi vi sta consigliando un determinato prodotto e leggete sempre l'elenco ingredienti presente in ogni etichetta.
In questo articolo non nominerò i farmaci che alle volte utilizzo, essendo una categoria che assolutamente non mi compete, ma doveste essere interessati scrivetemi pure nei commenti e non mancherò di rispondere!
Un consiglio spassionato: quando possibile assumete sempre il vostro "aiutino preventivo" almeno un'oretta prima di salire a bordo di un mezzo di trasporto, di modo che agisca per tempo.
4. Non pensiate di schioccare le dita e far passare tutto.
Un battito di ciglia per far sparire il malessere, sarebbe un dono bellissimo. Purtroppo devo mettervi in guardia, la cinetosi non passa tanto in fretta! Ho testato più volte questa sensazione sulla mia pelle e la pubblicazione di questo articolo è proprio il risultato di una mia recente esperienza. Un paio di settimane fa sono stata ad Ischia per qualche giorno. Lo scopo di questa breve vacanza era quello di fare alcune immersioni insieme ai miei compagni del Club di subacquea. Dato che non salivo su una barca da svariati mesi, avevo preventivamente preso qualcosina prima di salire a bordo. Purtroppo non è stato sufficiente. I giorni successivi abbiamo scorrazzato per l'isola in motorino e per ritornare in Romagna abbiamo guidato la macchina per svariate ore di fila. Pensate che vista la giovane età il mio corpo si sia allegramente ripreso in fretta? Beh, vi sbagliate di grosso. UNA SETTIMANA. Mi ci è voluta una settimana intera per riprendermi dalle nausee continue, dal senso di perdita di equilibrio, dal mal di testa, dalla spossatezza generica, etc.. Devo ammettere che una volta arrivata a casa io non sia stata proprio saldamente ancorata al divano, ma posso confermare che uno strascico un po' più persistente a livello temporale sia da tenere in conto. Da qui non approfondiremo l'argomento per via di teorie contrastanti, chi parla di mal di terra, chi parla di chinetosi, chi nega il tutto e da la colpa ad altro tipo di stanchezza. In ogni caso, se una volta tornati dal vostro viaggio vi sentite ancora un pochino stanchi, niente allarmismo, purtroppo è normale! Il mio suggerimento è di prendere questo malessere fisico come un post sbornia non programmato: riposatevi, bevete tanta acqua, non affaticatevi e non strapazzatevi, datevi solo un po' di tempo e armatevi di pazienza (tanta!) Tuttavia, se dopo 4 o 5 giorni continuate a sentirvi poco bene il consiglio più gettonato è sempre lo stesso: date un colpo di telefono al vostro medico di base, lui avrà sicuramente la risposta giusta!
Al prossimo consiglio di viaggio, Travel to be more, Giada.
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