Suggerisco solamente di essere curiosi ed andare oltre all’immaginario comune. La Cina ha tantissimo da offrire sotto innumerevoli punti di vista. Amelia A.
VIAGGIATORE DEL MESE
Nome: Amelia A. Età: 26 anni. Tipo di viaggio: in compagnia. Permanenza: 12 giorni. Periodo: 28 marzo - 8 aprile 2019 Instagram: ame_nonpiace_niente
DESTINAZIONE DEL MESE
Destinazione: Repubblica Popolare Cinese. Localizzazione: Asia orientale. Per farci un'idea! Caratteristiche generali. Impossibile non partire da qui: con più di 1,4 miliardi di persone, la Cina è lo stato più popolato al mondo. Ciò nonostante, occupa "solamente" il quarto posto nella classifica globale a livello di estensione di superficie del territorio. Imperi e leggende, dinastie e draghi, storia e mitologia si fondono a creare una misteriosa e affascinante cultura. Gastronomia, paesaggi e tradizioni mutano con lo srotolarsi di chilometri e chilometri sotto il controllo di questo Governo, composto da province e da regioni autonome completamente o parzialmente.
G: Ciao Amelia e benvenuta! Scrivere quest’intervista è stato abbastanza impegnativo, ci sono davvero tante cose che vorremmo sapere e dover selezionare le domande è stato quasi un dispiacere! Ahahah Ma partiamo subito! Inizierei da qualche informazione più generica così da poterci immaginare al meglio lì insieme a te. Anzitutto, scambio universitario overseas con la Cina ci fa presupporre che tu stia / abbia studiato la cultura cinese. Lo parli anche? Oltre che come piacere e soddisfazione personale, ti ha aiutata nel tuo viaggio o te la saresti cavata bene anche solo parlando inglese?
A: Sì, sono una studentessa del terzo anno del dipartimento di studi Asiatici e al momento del viaggio ero in grado di avere una conversazione basilare. C’è però un fattore chiave da tenere a mente: il termine 汉语 (hànyǔ) indica la lingua Cinese, ma la realtà linguistica a cui il termine fa riferimento comprende millenni di evoluzione e, soprattutto, varietà dialettali. Tenendo a conto della distanza percorsa nel viaggio e delle regioni attraversate da Suzhou a Dunhuang, la conoscenza della lingua standard (普通话) mi ha aiutata… ma mentirei, se dicessi di non essermi mai trovata in difficoltà! Fortunatamente, la mia carissima amica e compagna di viaggio masticava la lingua da oltre 8 anni e ogni tanto la ritrovavo a discorrere di politica Italiana con i local incontrati in autobus… Che ricordi! Comunque, la conoscenza della lingua inglese non è molto diffusa, specialmente nelle città di cui stiamo per parlare. D’altro canto, però, quando si tratta di hospitality e informatizzazione (dunque anche tecnologie per la traduzione), sono particolarmente avanzati: perciò, credo che chi vuole intraprendere un tour simile possa trovarsi in difficoltà, ma con la giusta preparazione può godersi un viaggio indimenticabile senza troppi problemi.
G: Direi super esaustiva, proprio quello in cui speravamo! Quindi lo splendido viaggio che ci racconterai l’hai intrapreso in compagnia?
A: Come citato in precedenza, con una mia (ora) amica… nel momento in cui abbiamo prenotato il viaggio, ci eravamo solo incrociate una volta a lezione e un’altra al bar del campus. Dopo aver scoperto che piacevano a entrambe i treni notturni e il caffè, abbiamo prenotato insieme questo viaggio di quasi 2 settimane conoscendoci a malapena ed è stata la cosa migliore che potessi fare!
G: Ma che bello! Purtroppo non è sempre così scontato trovare il giusto compagno di avventure. Ad un viaggiatore solitario consiglieresti un tour come il tuo?
A: Sì, la Cina, in generale, gode di un basso tasso di criminalità. Per quel che riguarda la mia esperienza personale, mi sono sempre sentita molto sicura anche a prendere la metropolitana o il didi (taxi), di notte, in una megalopoli come Shanghai.
G: Conosco tantissime persone innamorate dell’Oriente ma devo ammettere che molti mi abbiano raccontato di Giappone e di Tibet, della Cina nello specifico ho davvero poche informazioni. Da dove nasce questa passione e, quindi, il successivo viaggio di cui andiamo a parlare?
A: Beh, il Tibet è una delle regioni autonome del territorio della Repubblica Popolare Cinese! Infatti, consiglio di dare un’occhiata al sito dell’ambasciata Cinese in Italia per chi sta pianificando una visita in Tibet dalla Cina. Anzi, ne approfitto per incoraggiare chi ha visitato il Giappone a visitare al più presto anche l’RPC per i paesaggi mozzafiato, non vi deluderanno!
Sono sempre molto confusa ed emozionata quando mi viene fatta questa domanda, non so mai da dove cominciare! Potrei formulare una risposta basata sull’importanza e fascino inestimabile della cultura Cinese… ma lascerò parlare la mia parte fortemente emotiva!
Mia mamma mi ha raccontato, da poco, che all’età di 6 anni ripetevo le parole Cinesi imparate da un videogioco per il computer in cui la pantera rosa viaggiava intorno al mondo (scoprendo, 20 anni dopo, di dire “hai già mangiato?”)… e a quanto pare, per tanto tempo, ho continuato a dire di voler andare in Cina! Già nel 2012 ho soggiornato per 3 mesi a Pechino per cominciare a studiare la lingua, ma ho deciso di proseguire gli studi solamente nel 2016.
G: Ok lo ammetto: Ame, la tua passione ha conquistato totalmente la mia attenzione. 😄
Parliamo un po' di gastronomia! Ad oggi possiamo mangiare in un ristorante cinese quasi ovunque, ma in realtà il territorio di questo stato è davvero vastissimo e questo permette alla cultura culinaria di vestire tante sfumature differenti. Sapresti dirci qualcuno dei piatti più consumati nelle regioni dove sei stata tu?
A: Wowowow si parla di una delle mie cose preferite, il cibo! La prima cosa che mi è saltata in mente: a Xi’An (provincia dello Shaanxi), dove c’è l’esercito di terracotta, assolutamente immancabile il 肉夹馍 dello street food del quartiere musulmano, un pane non salato con salsa piccante e carne di maiale. Posso ancora immaginarmi l’olio che scende dall’incarto… Di mattina, io e la mia amica andavamo a far colazione con latte di soia e ravioli di carne, più o meno ovunque. Che buoni!
G: Ahahah non so se il mio stomaco reggerebbe questa combo! Nel mio immaginario bevande e cibi cinesi hanno forme e colori tra i più disparati, hai assaggiato qualcosa che ti abbia particolarmente colpita?
A: L’hot pot! Un proverbio Cinese dice “烟酒不分家”, indica letteralmente “le sigarette e l’alcool non si dividono a seconda del cognome/casa” e rispecchia perfettamente la cultura Cinese, basata sulla convivialità. L’hot pot consiste nel posizionare un tegame gigante contenente del brodo caldo al centro di un tavolo tondo con una fiamma accesa sotto. Ci si siede intorno e si aggiungono pian piano i cibi ancora crudi, aspettando insieme che vengano cotti, variando principalmente tra varie tipologie di carne e verdure. Per le bevande… è consuetudine bere acqua bollente durante un pasto, o té di tutti i tipi.
G: Qualcosa che a tuo gusto assolutamente non consiglieresti?
A: Non fatevi ingannare dal bell’aspetto dei dolcetti!
G: Cucchiaio e bacchette sono davvero le uniche posate presenti nei ristoranti? O per i turisti non troppo abili è possibile munirsi di forchetta?
A: Devo essere onesta (e forse sto facendo un po’ di show off!) ma non ho mai dovuto chiedere le posate della nostra quotidianità. Ripeto: sono molto bravi nell’hospitality, quindi non credo che nei grandi hub sia un grosso problema ottenerle.
G: Ottimo. So che per molti le bacchette presentano una vera filosofia di pensiero, tanto da scriverci dietro diverse regole di buon Galateo. A te è stato spiegato qualcosa sull’utilizzo di queste mentre eri là? O hai notato qualcosa di particolare inerente al loro uso?
A: Onestamente no, ho solo notato che molti, quando spezzavano le bacchette monouso le sfregavano l’una contro l’altra per rimuovere tutti i residui di legno.
G: Entriamo nel vivo del tuo viaggio! Pensi che i giorni trascorsi siano sufficienti o ne suggeriresti di più?
A: Per me non era abbastanza, sarei rimasta volentieri in Cina! Ma sono di parte…
G: Città di partenza: Suzhou. Anzitutto, perché è iniziato proprio da lì? E quanto sei rimasta?
A: Suzhou è stato proprio la città del mio overseas, sono rimasta là per un semestre.
G: Come ci descriveresti questa città? Ho visto qualche foto e sembra magica! Piena di fiori e canali e lanterne, una meraviglia!
A: Come tante realtà Cinesi, Suzhou è suddivisa in diverse aree, principalmente distinguibili per il tipo di utilizzo. Infatti, il mio campus e dormitorio erano localizzati nella SIP (Suzhou Industrial Park), ovvero la parte più recentemente costruita della città. Le foto di google sono spesso scattate a Shantangjie, una delle water town della megalopoli: doveste capitarci, approfittatene per vedere più water town possibili! A me è piaciuta molto tongli, ho fatto anche un giro sulla gondola da vera turista!
G: Adoro le water towns! Bene, con la seconda tappa arriviamo già al prossimo argomento: ti sei spostata per tutto il tempo in treno?
A: Sì, solo al ritorno abbiamo preso l’aereo da Zhangye a Suzhou, con scalo a Xi’An.
G: Potresti dirci approssimativamente i costi? Hai preso un carnet di biglietti, un abbonamento o li hai comprati singolarmente?
A: Facendo una botta di conti, credo di aver speso attorno ai 500/600 euro, compresi di ostelli e spese varie. No, abbiamo acquistato i biglietti singolarmente. Per gli occidentali non è possibile acquistarli ai rivenditori automatici, e se acquistati online, la prenotazione deve essere fatta su trip o wechat e, comunque, fare la lunghissima fila delle stazioni per ritirarli sul luogo. Inoltre, tenete a conto che prendere un treno in Cina equivale al livello dei controlli di sicurezza che generalmente vediamo negli aeroporti, quindi bisogna presentarsi in stazione in largo anticipo.
G: Wow, queste sì che sono delle belle dritte! Arriviamo al capoluogo Xi’An. Immagino ci sia tantissimo da fare in una città così grande. Tu come hai trascorso le giornate qui?
A: Xi’An è il capoluogo della regione dello Shaanxi. Io e la mia amica siamo state 4 giorni a Xi’An: abbiamo affittato una bicicletta per percorrere le mura attorno alla città, visitato il quartiere musulmano e provato tutte le leccornie locali. Le altre attrazioni le tratterò nelle prossime domande!
G: Qualcosa che ci consigli assolutamente di non perdere?
A: Ovviamente, l’esercito di terracotta!
G: E ci credo bene! 😄 Poco lontano dalla città hai visitato un altro luogo mozzafiato, il monte Huashan. Come mi hai già anticipato tu, le scalate qui sono tra le più pericolose al mondo... e non fatico a crederci: camminatoi a strapiombo direttamente scavati nella roccia, alternati da assi di legno. Che adrenalina! Siamo curiosissimi! Cosa c’è da vedere lassù di così particolare?
A: Ti invio qualche foto. Credo sia stato uno degli scenari più rilassanti che abbia mai visto. Ci è servito un giorno intero per visitare i vari punti della montagna.
G: Dicci la verità... sei stata tentata di provare a scalare?
A: Esattamente, peccato che la sezione dedicata fosse chiusa al momento della visita!
G: Qualche consiglio per chi decide di intraprendere il percorso, scalatore o meno che sia?
A: Mi sono confrontata diverse volte con Manuela (la mia compagna di viaggio) al riguardo e crediamo entrambe che le attrazioni turistiche in Cina siano studiate per essere alla portata di tutti. Infatti, il percorso è fatto da gradinate e punti in cui sedersi e ristorare. Inoltre, si può scegliere di evitare le 6 ore iniziali di camminata per arrivare in vetta prendendo una funivia col pavimento trasparente. Al primo strapiombo di oltre 2000 metri ho preso fuori una barretta di cioccolato perché stavo soffrendo tantissimo di vertigini (buffo per un hostess, eh?!)
G: AHAHAH decisamente! Ho letto che, essendo considerata una delle cinque montagne sacre della Cina, questo monte sia da sempre meta di pellegrinaggi. Hai notato tanto turismo?
A: Sì, tantissimo. A volte me ne sono anche dovuta andare da dove stavo ammirando il panorama perché dei turisti dovevano scaricare delle foto.
G: Devo confessarti che stiamo arrivando al mio punto preferito... ti ci sono volute 22 ore per arrivare a Dunhuang, nel Gansu. Posta all’incrocio di più culture, lungo la celebre Via della Seta, questa cittadina vanta diverse meraviglie e viene definita dai più come uno scrigno pieno di ricchezze... Ma, prima di tutto: come ci sei arrivata?
A: Col treno (si può definire notturno?). Secondo me esperienza da provare. Qui, la mia amica ha barattato 20 euro per l’equivalente in yuan nella cabina ristorante perché uno dei passeggeri non li aveva mai visti. Inoltre, è divertentissimo chiacchierare con i passeggeri che stanno squattando tra i vagoni per fumarsi una sigaretta col treno in corsa. Ovviamente, la vostra compagnia sarà ben accetta!
G: Aww adoro queste storielle umane ahah 😄 Quanto sei rimasta e soprattutto, che cosa hai fatto a Dunhuang?
A: Abbiamo soggiornato per 3 giorni a Dunhuang. Siamo andate a vedere le caverne di Mogao e, per la prima volta nella mia vita, ho creduto di soffrire di sindrome di Stendhal. Non ci sono foto del “buddha di 7 piani” all’interno della grotta principale perché custodito con estrema cautela: appena entrate all’interno, la guida ha chiuso la porta alle spalle. Buio totale, poi ha acceso una torcia e l’ha puntata addosso al buddha. Ho portato una mano alla bocca e me ne sono resa conto solo successivamente di averlo fatto, tanto forte era l’epifania del momento. Nel pomeriggio abbiamo visitato le dune, approfittandone per fare un giro su un cammello.
Il giorno seguente, abbiamo deciso di vedere l’alba nel deserto, nell’area del lago della Luna Crescente.
G: Ma wow.. sono incredula. Domanda sciocca a questo punto, pensi sia stato sufficiente il tempo qui?
A: Sì, ma solo se si accetta di fare un po’ a 走马看花 (andare a cavallo guardando i fiori) ovvero un po’ di fretta!
G: Dopo l’esperienza del deserto, il tuo viaggio non ha ancora raggiunto l’apice, assurdo. Con la tappa successiva rimaniamo nella regione del Gansu, e siamo a Zhangye. Ed è proprio qui che hai ammirato le montagne arcobaleno, giusto? Ti va di parlarcene?
A: In realtà abbiamo anche fatto tappa per una notte a Jiayuguan, dove può essere vista una delle prime sezioni costruite della grande muraglia.
Certamente! Le montagne arcobaleno sono uno spettacolo per gli occhi. Di nuovo, l’attrazione è facilmente accessibile anche ai più pigri: non si può girovagare liberamente e sono stati studiati degli appositi sistemi su cui sostare per godersi a pieno tutte le sfumature. Per spostarsi da una sezione all’altra del parco naturale, viene utilizzato un autobus.
G: Quelle vorrei assolutamente vederle anche io.. come tutto quello di cui ci hai parlato fino ad ora in realtà! Sempre nella città di Zhangye ti sei affacciata alle grotte Matisi, letteralmente lo “zoccolo di cavallo”. Come mai questo nome così buffo? E che hanno di così speciale?
A: Ahia, il Matisi e la sua funzione sono l’argomento della mia tesi. La cosa veramente speciale è che questo plesso di templi sia incastonato nella roccia: infatti, per accedere da una parte all’altra, bisogna passare all’interno di piccolissime mini grotte che, probabilmente, alcuni potrebbero trovare quasi claustrofobiche.
La guida ci ha spiegato che il nome si riferisce ad una leggenda, quella del cavallo celeste, il quale ha lasciato un’impronta all’interno del tempio. Infatti, questa è conservata all’interno di una teca.
Dopo mesi di ricerca, mi ritrovo ad un punto in cui non riesco a ritrovare su nessun testo questa leggenda.
G: Rispettiamo assolutamente l'argomento e, anzi, ti facciamo gli auguri per il continuo della ricerca! Grazie intanto della spiegazione che ci hai potuto dare. A questo punto lo do per scontato, consiglieresti i luoghi che hai visitato tu anche ad altri viaggiatori?
A: Assolutamente sì!
G: Se potessi aggiungere qualche tappa cosa suggeriresti?
A: Il tour da noi organizzato era veramente lineare, perciò aggiungerei, per comodità, Shanghai e Nanchino (è una bella idea di viaggio!). Sconsiglio la tappa a Lanzhou, nel Gansu.
G: Ma dimmi di te... hai intenzione di tornarci in un futuro? E se sì… ci sveleresti già qualche meta?
A: Sì, assolutamente! E non vedo l’ora. Vorrei poter andare a Leshan, Chengdu e Hainan.
G: Credo tu abbia dato ottimi spunti a tutti quanti. Hai attraversato tantissimi luoghi differenti e ci chiedevamo… Come ti sei sentita da turista?
A: L’argomento credo sia già stato largamente trattato, quindi, ripeto, mi sono trovata veramente bene. Inoltre, visto che ho accennato al fatto che abbiamo soggiornato in ostelli, vorrei precisare che il livello di pulizia è impeccabile… decisamente molto meglio della mia stanza al momento in piena sessione d’esami.
G: Ahahah ottimo esempio. Hai qualche accortezza da suggerire a chi ancora non sia stato in Cina?
A: Suggerisco solamente di essere curiosi ed andare oltre all’immaginario comune. La Cina ha tantissimo da offrire sotto innumerevoli punti di vista. Anzi, suggerisco di visitarla il prima possibile, prima che diventi ancora più avanzata tecnologicamente.
G: In 12 giorni di viaggio come il tuo, attraversando posti tanto differenti, come ti sei organizzata con le valigie?
A: Ho viaggiato in un periodo piuttosto mite, quindi mi è bastato riempire uno zaino.
G: Ottimo. E con i vestiti? Qualcosa di immancabile per un giro del genere?
A: Vestiti termici per l’alba nel deserto! Ecco, quello è stato il lato negativo di avere solo uno zaino…
G: Per curiosità, hai notato qualche abitudine nella quotidianità della cultura cinese che hai particolarmente apprezzato o che addirittura hai fatto tua una volta tornata a casa?
A: Domanda difficilissima! Ho apprezzato tantissimo i momenti di KTV, ovvero le sale karaoke. Nuovamente, mi manca molto la convivialità di tutti i giorni con gli sconosciuti in totale sicurezza. Direi che la più immediata è stata il rivalutare il sistema monetario cartaceo: pagando tutto tramite il whatsapp Cinese, wechat, qualsiasi tipo di transazione è estremamente immediata e rintracciabile.
G: Ed ecco un'altra informazione super interessante! Amelia inutile chiederti se rifaresti un’esperienza del genere, ti domando, invece, riusciresti a trovare tre parole che descrivano il TUO viaggio in Cina? A: Scelgo stravaganza, attonimento e qingdao!
Wow, wow, wow. Sono piacevolmente colpita da questa sua esperienza, e decisamente più curiosa di conoscere e approfondire la cultura Cinese. Il territorio è tanto vasto quante sono le cose che ancora vorrei chiederle, ma sapete che c'è? Non ci resta che cogliere quest'input e farlo nostro… magari facendo direttamente un salto in Cina nei prossimi anni? 😉
Un super grazie ad Amelia per aver condiviso con noi la sua esperienza e un grazie a voi che leggete e contribuite sempre ai quesiti da porre nelle interviste. Per partecipare e raccontare un vostro viaggio, cliccate qui!
E adesso.. godiamoci il dolce!
Travel to be more, Giada.
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